Iniziative...

   
 
 

PERCHÉ NON MUORE IL FUOCO

   
Venerdì 4 febbriaio, alle ore 20,00, in occasione dell'ottantesimo anniversario della morte di Tina Modotti (5 gennaio 1942), grande artista friulana e "cittadina del mondo", si svolgerà a Tolmezzo, presso il teatro Candoni, lo spettacolo dell'attrice Paola Bacchetti Perché non muore il fuoco.
Sulla base viva delle lettere, degli scritti di Tina Modotti e delle testimonianze sulla sua vita, la rappresentazione teatrale rievoca il senso più profondo della sua arte fotografica, della sua straordinaria figura femminile e del suo impegno per una "nuova umanità". La manifestazione è stata promossa dal Comitato Tina Modotti con il patrocinio del Comune di Tolmezzo"
  Tina Modotti, perché non muore il fuoco
 
 
 

RICCARDO TOFFOLETTI E L'ESPERIENZA DI 'PERIMMAGINE'

   

Presentazione volume Perimmagine

   
 
 
 

UNA NUOVA MOSTRA DEDICATA A TINA MODOTTI A TOLMEZZO

   

L'esposizione TINA. Arte e libertà tra Europa e Americhe, intende essere anzitutto un riconoscimento per il prezioso impegno che Riccardo Toffoletti ha dispiegato nel corso di più di un trentennio per la riscoperta e la valorizzazione, non solo da parte della sua città ma anche a livello internazionale, della figura e dell'opera di Tina Modotti, della sua straordinaria arte fotografica non meno che delle sue 'scelte di vita' e della sua azione per un mondo più libero e più giusto.
L'iniziativa intende anche costituire una nuova opportunità, dopo la grande mostra Tina Modotti. La Nuova Rosa, allestita ai Civici Musei di Udine nel 2014-15, affinché la Regione Friuli Venezia Giulia attribuisca il giusto rilievo alla figura di Tina come parte integrante del proprio patrimonio e della propria storia. Nel contempo, si propone di promuovere presso il pubblico più ampio una conoscenza storica diffusa del suo contributo artistico e del suo ricco e multiforme itinerario umano, politico e intellettuale, coniugando il rigore scientifico con l'impegno civile rivolto anche al nostro presente e al nostro futuro. La figura e l'opera di Tina Modotti (donna, friulana, artista, impegnata e coinvolta in prima persona nelle vicende politiche e sociali del suo tempo) rappresentano, infatti, una straordinaria risorsa e un punto di riferimento di grande fascino e rilievo per le giovani generazioni.
L'esposizione, patrocinata dall'Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia e dall'Associazione Italia Cuba, viene a cadere nel novantesimo anniversario della prima mostra di Tina Modotti inaugurata a Città del Messico il 14 dicembre 1929, ed è promossa dal Comune di Tolmezzo in partnerariato con il Comitato Tina Modotti e con il Circolo Culturale Fotografico Carnico, con la collaborazione di prestigiose istituzioni scientifiche a livello nazionale e internazionale come l'Università degli studi di Udine e l'Istituto nazionale di antropologia e storia di Città del Messico (INAH).
La mostra non solo presenta al pubblico la raccolta più vasta del patrimonio già conosciuto delle foto di Tina Modotti tratte dai negativi originali, ricostruito al meglio delle possibilità qualitative e filologiche, ma è pure considerevolmente arricchita da una documentazione, derivante dalle più recenti acquisizioni riferibili sia alla storia familiare, sia all'arte fotografica, sia all'impegno politico e sociale di Tina Modotti.
Riguardo al primo di questi ambiti, è importante segnalare i documenti e materiali fotografici provenienti dal lascito di Jolanda Modotti, sorella di Tina. Si tratta di fotografie originali di Tina e dei suoi familiari scattate da lei stessa o da altri soggetti in riferimento al contesto udinese della famiglia, al soggiorno e alla cerchia delle amicizie e dei nuovi legami familiari negli Stati Uniti e nel Messico degli anni '20, nonché di carteggi tra Jolanda, Vittorio Vidali e Silvia Thompson relativi alla vita e all'opera di Tina, oggi custodite a Trieste nell'Archivio del prof. Antonio Cobalti.
Riguardo al secondo ambito, viene esposta la nuova documentazione fotografica di cui l'INAH di Città del Messico è entrato recentemente in possesso grazie alla donazione della dottoressa Savitri Sawhney, figlia dell'esule indiano Pandurang Khankhoje. Tale documentazione comprende una scelta di fotografie, scattate da Tina Modotti, che si riferiscono al movimento delle Scuole libere di educazione agraria Emiliano Zapata e della Lega delle comunità agrarie fondate in Messico e sono molto importanti non soltanto per la loro qualità, ma anche perché documentano la fase di passaggio dell'arte fotografica di Tina dal rigore formale legato all'apprendistato con Edward Weston all'impegno politico sociale a partire dal 1926-27.
La mostra arricchisce l'esposizione delle fotografie e dei materiali relativi alla vita e all'attività artistica di Tina Modotti con un vasto repertorio iconografico e documentale in riferimento ai contesti storicamente determinati in cui si svolse la vita artistica di Tina e si determinarono le sue 'scelte di vita', agli eventi e ai luoghi che la videro testimone e protagonista.
È importante rilevare che le sezioni storiche non costituiscono una mera giustapposizione rispetto alla documentazione fotografica di Tina e su Tina, ma sono una parte essenziale e un tratto caratterizzante della mostra. Si è qui in presenza di una dettagliata ricostruzione degli scenari storici e delle organizzazioni internazionali in cui Tina Modotti conobbe il suo apprendistato politico e poi esplicò la sua militanza a tempo pieno nel movimento comunista: il Soccorso Operaio e il Soccorso Rosso internazionali nel Messico e le grandi campagne internazionali contro il fascismo e la guerra negli anni '30, e poi lo scenario della guerra civile spagnola, in cui ella ricoprì incarichi di alta responsabilità nel Soccorso Rosso fino al crollo finale della Repubblica. Di più: attraverso le immagini selezionate si possono seguire in sequenza gli organismi, i luoghi, le attività, gli eventi che videro Tina presente fisicamente e attivamente partecipe.
Una sezione della mostra è dedicata ai lavori degli alunni dell'Istituto comprensivo di Moimacco, Premariacco e Remanzacco, elaborati in occasione dell'intitolazione del proprio istituto alla grande artista, nel percorso Con gli occhi di Tina.

  INA. Arte e libertà tra Europa e Americhe
INA. Arte e libertà tra Europa e Americhe
 
 
 

TINA MODOTTI, LA VERITÀ NEL VERBALE FBI

   

Antonio Cobalti (del Comitato Tina Modotti)

   

Da quanto tempo Tina Modotti soffriva di cuore, malattia che doveva portarla alla morte? Da parecchi anni, secondo la testimonianza resa all'Fbi dalla sorella Jolanda: almeno dalla metà degli anni '30. La novità è emersa dal verbale dell'interrogatorio che ho individuato negli archivi statunitensi nel corso delle mie ricerche. La questione dello stato di salute di Tina è molto importante nella discussione sulla sua solitaria morte in un taxi a Città del Messico, il 5 gennaio 1942. La documentazione autoptica esistente indica i problemi di cuore all'origine della morte, ma è stata messa in discussione da quanti hanno sostenuto che la morte sarebbe avvenuta ad opera dei compagni comunisti (e segnatamente di Vittorio Vidali), verosimilmente mediante avvelenamento. La tesi, priva di riscontro, è legata al tentativo di attaccare nel suo complesso l'esperienza politica cui Tina Modotti partecipò attivamente, anche se con dubbi su diverse scelte, fin dal 1927, quando si iscrisse al Partito comunista messicano.
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  Tina Modotti - La verità nel verbale FBI
 
 
 

La nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità

   
 
 
 

TINA MODOTTI, LA NUOVA ROSA. ARTE, STORIA, NUOVA UMANITÀ

   

Enzo Collotti, Marì Domini, Paolo Ferrari, Claudio Natoli

   

Dopo una lunga assenza espositiva, la città natale di Tina Modotti le rende un nuovo omaggio, con la mostra allestita presso il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea Casa Cavazzini di Udine, di cui è espressione il presente catalogo.
La mostra è parte integrante di un programma di ampio respiro che ha al centro la figura di Riccardo Toffoletti, prematuramente scomparso nel 2011, e che ha già conosciuto un primo significativo avvio nell'esposizione 'Riccardo Toffoletti. Un mondo alla rovescia: fotografia, cultura, impegno', allestita con il patrocinio dell'Amministrazione comunale di Udine e di altri enti pubblici e privati presso il palazzo Morpurgo nel maggio-settembre 2013.
L'esposizione 'La nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità' intende essere anzitutto un riconoscimentoper la preziosa azione che Riccardo Toffoletti ha dispiegato nel corso di più di un trentennio per la riscoperta e la valorizzazione, non solo da parte della sua città ma anche a livello internazionale, della figura e dell'opera di Tina Modotti, della sua straordinaria arte fotografica non meno che delle sue 'scelte di vita' e del suo impegno per una 'nuova umanità' e per un mondo più libero e più giusto.
L'iniziativa intende anche costituire una grande opportunità affinché la città di Udine attribuisca il giusto rilievo alla figura di Tina come parte integrante del proprio patrimonio e della propria storia. Nel contempo, si propone di promuovere presso il pubblico più ampio una conoscenza storica diffusa del suo contributo artistico e del suo ricco e multiforme itinerario umano, politico e intellettuale, coniugando il rigore scientifico con l'impegno civile rivolto anche al nostro presente e al nostro futuro. La figura e l'opera di Tina Modotti (donna, friulana, artista, impegnata e coinvolta in prima persona nelle vicende politiche e sociali del suo tempo) rappresentano, infatti, una straordinaria risorsa per la città di Udine e il suo territorio e un punto di riferimento di grande fascino e rilievo per le giovani generazioni.
L'esposizione è stata promossa dal Comitato Tina Modotti con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Udine ed è stata realizzata dai Civici Musei, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione di prestigiose istituzioni scientifiche a livello nazionale e internazionale come la Fondazione Istituto Gramsci di Roma e l'Istituto nazionale di antropologia e storia di Città del Messico (INAH).
La mostra non solo presenta al pubblico la raccolta più vasta del patrimonio già conosciuto delle foto di Tina Modotti tratte dai negativi originali, ricostruito al meglio delle possibilità qualitative e filologiche, ma è pure considerevolmente arricchita da una nuova documentazione, in parte del tutto inedita, derivante dalle più recenti acquisizioni riferibili sia alla storia familiare, sia all'arte fotografica, sia all'impegno politico e sociale di Tina Modotti.
Riguardo al primo di questi ambiti, è importante segnalare i nuovi documenti e materiali fotografici inediti provenienti dal lascito di Jolanda Modotti, sorella di Tina. Si tratta di fotografie originali di Tina e dei suoi familiari scattate da lei stessa o da altri soggetti in riferimento al contesto udinese della famiglia Saltarini Modotti, al soggiorno e alla cerchia delle amicizie e dei nuovi legami familiari negli Stati Uniti e nel Messico degli anni '20, nonché di carteggi tra Jolanda, Vittorio Vidali e Sylvia Thompson relativi alla vita e all'opera di Tina.
Riguardo al secondo ambito, viene esposta per la prima volta in Italia e in Europa la nuova documentazione fotografica di cui l'INAH di Città del Messico è entrato recentemente in possesso grazie alla donazione della dottoressa Savitri Sawhney, figlia dell'esule indiano Pandurang Khankhoje, di cui si è avuta anticipazione attraverso il numero monografico (40, 2014) della rivista «Alquimia», intitolato Tina Modotti. Espediente inédito, e su cui si sofferma Rosa Casanova nella presentazione alla relativa sezione in questo catalogo. Tale documentazione comprende una scelta di quattordici fotografie, scattate da Tina Modotti, rimaste in gran parte sconosciute fino a tempi recentissimi. Esse si riferiscono al movimento delle Scuole libere di educazione agraria e della Lega delle comunità agrarie fondate in Messico nel 1927 con il concorso determinate di esponenti del Partito Comunista Messicano, tra cui Diego Rivera e Xavier Guerrero. Queste fotografie ritraggono gli incontri e le attività delle Scuole nei villaggi di Chiconcuac, Tocuila, Ocopulco e Chipiltepec, ubicati nel distretto di Texcoco, e sono molto importanti non soltanto per la loro qualità, ma anche perché documentano la fase di passaggio dell'arte fotografica di Tina dal rigore formale legato all'apprendistato con Edward Weston all'impegno politico sociale a partire dal 1926-27.
Il progetto della mostra elaborato dal Comitato scientifico ha inteso inoltre arricchire l'esposizione delle fotografie e dei materiali relativi alla vita e all'attività artistica di Tina Modotti con un vasto repertorio iconografico e documentale in riferimento ai contesti storicamente determinati in cui si svolse la sua vita artistica e si determinarono le sue 'scelte di vita', agli eventi e ai luoghi che la videro testimone e protagonista. Da questo punto di vista, sono state allestite tre diverse sezioni storiche, composte di materiale fotografico e documentale dedicate al Messico degli anni '20, all'antifascismo internazionale e alla guerra di Spagna. È importante rilevare che le sezioni storiche non costituiscono una mera giustapposizione rispetto alla documentazione fotografica di Tina e su Tina, ma costituiscono una parte essenziale e un tratto caratterizzante di questa mostra. Si è qui in presenza di una dettagliata ricostruzione degli scenari storici e delle organizzazioni internazionali in cui Tina Modotti conobbe il suo apprendistato politico e poi esplicò la sua 'scelta di vita' della militanza a tempo pieno nel movimento comunista: il Soccorso Operaio e il Soccorso Rosso internazionali nel Messico e le grandi campagne internazionali contro il fascismo e la guerra negli anni '30, e poi lo scenario della guerra civile spagnola, in cui ella ricoprì incarichi di alta responsabilità nel Soccorso Rosso fino al crollo finale della Repubblica.
Attraverso le immagini selezionate si possono seguire in sequenza gli organismi, i luoghi, le attività, gli eventi che videro Tina presente fisicamente e attivamente partecipe. In particolare, una parte della documentazione fotografica è tratta da rare pubblicazioni dell'epoca, come le riviste «Arbeiter-Illustrierte-Zeitung», «Arbeiter-Fotograf», «New Masses», o come il celebre Braunbuch sull'incendio del Reichstag (1933) o anche l'opuscolo Avec les combettents autrichois de Févreir (1934), esposte in originale nella mostra, in cui è ravvisabile non solo il suo contributo, ma anche, e in forma diretta, la sua impronta personale. Il catalogo è articolato nelle seguenti sezioni fotografiche:
Dal Friuli a San Francisco Foto, documenti, lettere di Jolanda Modotti: il lascito ritrovato Tina Modotti: dalla ricerca sulle forme alla fotografia sociale Tra solidarietà internazionale e rivoluzione: il Messico degli anni '20 Un esperimento dimenticato: le Scuole libere di educazione agraria La militanza nel Soccorso Rosso e l'antifascismo negli anni '30 La guerra di Spagna: dalla stagione della speranza alla caduta della Repubblica Il ritorno in Messico e la morte di Tina Le sezioni fotografiche del catalogo sono precedute da una serie di saggi storici che forniscono una ricostruzione dettagliata e aggiornata rispetto alle più recenti acquisizioni della storiografia sulla figura artistica e umana di Tina, sulla sua vita e sulle sue opere.
Al fine di conferire ulteriore spessore scientifico al progetto, in stretto collegamento con l'esposizione è stato organizzato anche un altro importante evento culturale. Promosso dall'Università degli studi di Udine, dal Comitato Tina Modotti e dai Civici Musei, in concomitanza con la mostra, si svolgerà un convegno scientifico internazionale su 'Tina Modotti e la storia del Novecento'. Esso vedrà la partecipazione di studiosi tra i più qualificati a livello nazionale e internazionale, di storici e storiche della fotografia, nonché delle più accreditate biografe di Tina Modotti negli Stati Uniti, nel Messico, in Spagna e in Italia che si terrà il 19-20 novembre 2015.
Non possiamo licenziare questo catalogo senza rivolgere un commosso ricordo a Ferruccio Montanari, che molto ha contribuito alla prima progettazione di questa mostra e che ci ha lasciato improvvisamente nel pieno della sua vita.
Catalogo Forum.

  Edward Weston, Tina, México 1925
Tina Modotti, Jolanda sorella di Tina che stende la biancheria, Healdsburg 1925 (Fondo Cobalti)
 
 
 

TINA MODOTTI A GUADALJARA, CAPITALE DI JALISCO

  

A cura del Comitato udinese che porta il nome della fotografa e rivoluzionaria di origini friulane, la sera del 27 novembre 2008 alla presenza di oltre duecento persone è stata inaugurata un'ampia esposizione denominata Tina Modotti, Arte Vida Libertad. Ideata da Riccardo Toffoletti, l'iniziativa è stata realizzata su invito del Ministero degli Affari Esteri italiano, con il sostegno del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione dell'Istituto Italiano di Cultura in Messico, dell'Associazione Italiana Editori, dell'Università di Guadalajara, del Centro messicano di Arte e Architettura e del Centro Culturale Casa Vallarta nel cui palazzo è stata allestita la mostra che resterà aperta fino al 18 gennaio 2009.
La manifestazione rientra nella Fiera Internazionale del Libro, la più grande iniziativa editoriale dell'America Latina, in cui l'Italia è il paese invitato d'onore.
La rassegna è stata appositamente costruita per le sale spaziose del Centro culturale, composta da 150 immagini, da proiezioni in video e da numerosi pannelli che riportano saggi critici, testimonianze, lettere... e le parole poetiche di Pablo Neruda e Rafael Alberti. I testi sono in lingua spagnola e l'ampio settore visivo presenta ogni fase dell'opera fotografica, dalle iniziali analisi sulla natura alle sperimentazioni, dalla ricerca dinamica di tipo estridentista e costruttivista alle registrazioni di spazi architettonici, alle acute attenzioni per il ritratto,... fino alla stagione dell'impegno in cui l'autrice manteneva rigore estetico nella costruzione dell'immagine mentre utilizzava il mezzo fotografico come strumento d'indagine sociale e lotta politica. Un settore particolare della rassegna presenta diverse foto che, sconosciute per decenni, vennero scoperte in California verso la metà degli anni Novanta.
Numerose opere testimoniano il pregnante reportage che Tina realizzò nell'ultimo anno dell'avventura messicana quando intraprese un viaggio per vivere alcune settimane con le donne di Tehuantepec, storiche e matriarcali protagoniste di quella comunità. L'esposizione si apre con una fotografia della festa di San Valentino agli inizi del Novecento in Borgo Pracchiuso a Udine dove la Modotti nacque il 16 agosto 1896, seguono immagini dedicate alla vita di Tina, all'espressività del suo volto e del suo corpo (opere di E. Weston, J. Hagemayer, W. F. Seely, A. Schroeder, J. Reece), un video non-stop ne traccia il percorso esistenziale e creativo e uno spazio raccolto ospita la proiezione del film “The Tiger's Coat” da lei interpretato a Hollywood nel 1920. Un settore è dedicato a murales di Clemente Orozco e Diego Rivera che ritrasse Tina nella Cappella di Chapingo e nel grande affresco “Arsenal” in cui è rappresentata fra celebri personaggi della storia messicana; diversi sono i disegni usciti dalla mano di artisti come Clemente Orozco, Pablo O Higgins, Jean Charlot, ...e Renato Guttuso che nel 1973 realizzò un celebre ritratto.
Le varie sezioni sono ritmate da gigantografie e un testo esplicativo descrive il contenuto di alcune bacheche in cui sono esposti volumi storici, cataloghi e altre documentazioni che descrivono la “riscoperta di Tina Modotti” iniziata in Friuli negli anni Settanta del Novecento per merito di persone e associazioni autonome e lontane dalla cultura dominante.
Questa iniziativa di Guadalajara non è dunque una semplice mostra fotografica, ma un evento che racconta la storia di una donna capace di forti passioni e scelte coraggiose; va intesa come omaggio al popolo e alla storia messicana, che furono per Tina una grande Patria, e ben si colloca nel momento in cui ricorre il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

  Edward Weston, Tina, México 1924
Edward Weston, Tina, México 1924


Tina Modotti, Ragazzi della Colonia della Bolsa, México 1927
Tina Modotti, Ragazzi della Colonia della Bolsa, México 1927
 
 
 

TINA MODOTTI IN TERRA DI PUGLIA

   

Gli Assessori alla Cultura dei tre principali Enti della Puglia - Regione Provincia Comune - hanno inaugurato la sera del 7 marzo 2008 l'esposizione Tina Modotti, Arte Vita Libertà, curata da Riccardo Toffoletti per il Comitato che porta il nome della grande fotografa e rivoluzionaria di origini friulane e allestita negli spazi della Sala Murat in Piazza del Ferrarese a Bari.
L'iniziativa è stata possibile grazie alla volontà culturale di ben undici organizzazioni che si sono coordinate per realizzare dell'evento: Associazione Sviluppo Sostenibile, Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi, Associazione Difesa Insediamenti rupestri e Territorio, ARCI Comitato territoriale di Bari, Associazione Comunale Plurale, Hinterland, Teseo, Arterrae, Federico II Eventi, Forum Ambientalista, Casa Editrice Progedit. Tali organizzazioni hanno predisposto, lungo il mese di omaggio a Tina Modotti, una serie di eventi letterari, sociali, poetici e musicali.
La mostra resterà aperta fino al 2 aprile con il seguente orario di visita:
10.00 - 12.00 e 17.30 - 21.30 Chiuso il lunedì.

 
 
 
 

OMAGGIO DI CESENA A TINA MODOTTI

   

Dopo le iniziative di Sassari e di Mantova, le manifestazioni per il 65° anniversario della scomparsa di Tina Modotti continuano con l’omaggio in terra emiliana.
Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Cesena, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero delle Pari Opportunità, della Provincia di Forlì-Cesena e in collaborazione con la Presidenza dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, alle ore 18 di mercoledì 12 settembre 2007 negli Spazi dell’Ex Pescheria di Cesena, verrà inaugurata TINA MODOTTI, ARTE VITA LIBERTÀ, esposizione curata da Riccardo Toffoletti, fondatore e animatore del Comitato che porta il nome della grande fotografa e rivoluzionaria di origini udinesi. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2007 con orario di visita: 9-12 e 16-19, lunedì chiuso.

 
 
 
 

FOTOGRAFIE DI RICCARDO TOFFOLETTI

   

Dopo decenni di iniziative e attenzioni dedicate all’opera e alla figura di Tina Modotti, alcune Comunità e Associazioni si sono ricordate (ed anche lui stesso) che Riccardo Toffoletti è un fotografo, la cui attività non solo professionale, ma anche di ricerca e di opere, andava considerata.
A seguito di varie richieste Toffoletti ha recentemente riproposto un fotoreportage realizzato ed esposto quarant’anni fa e dedicato alle Valli del Natisone.
Come prima iniziativa, la Comunità Montana del Torre Natisone e Collio ha prodotto il DVD ‘Le Valli di Riccardo Toffoletti’ curato da Lorenzo Pevere.
In seguito e con il forte impegno culturale e organizzativo del Centro Studi Nediza di San Pietro al Natisone, è stata realizzata l’esposizione DENTRO I PAESI, Valli del Natisone 1968, Fotografie di Riccardo Toffoletti.
Alle ore 18 di giovedì 13 settembre 2007, negli spazi espositivi del Palazzo Florio dell’Università di Udine in via Palladio, si terrà l’inaugurazione della mostra e la presentazione del volume realizzato in coedizione dalla Cooperativa Most e dall’Editore Paolo Gaspari. Il libro contiene, oltre alle immagini e ad un testo di Toffoletti, interventi dell’antropologo Gian Paolo Gri (che presenterà l’iniziativa), di Alvaro Petricig, Michela Predan, Stefania Carlig.
La mostra si chiuderà il 20 settembre ma, essendo già stata richiesta in diverse sedi (dentro e fuori la regione Friuli Venezia Giulia) diventerà itinerante.

  Ossiach-Rodda (valli del Natisone 1968). Ritorno dai vespri. 
Fotografia di Riccardo Toffoletti.
Ossiach-Rodda (valli del Natisone 1968). Ritorno dai vespri.
Fotografia di Riccardo Toffoletti.
 
 
 

MOSTRA DI TINA MODOTTI A MANTOVA
NELLA CASA DEL MANTEGNA


   

A distanza di 65 anni dalla scomparsa ed oltre 110 anni dalla nascita, la vicenda umana di Tina Modotti continua a crescere, a entrare nell’immaginario di nuove generazioni. La città di Mantova rende omaggio alla sua figura e alla sua opera.
Su richiesta della Amministrazione provinciale e del Gruppo 7 - Donne per la pace, il Comitato ha allestito l’esposizione TINA MODOTTI, ARTE VITA LIBERTÀ che viene inaugurata il 5 maggio nella dimora del grande Artista del Rinascimento.
Le prestigiose e spaziose sale della Casa di Andrea Mantegna hanno permesso di dispiegare completamente l’ampia esposizione sulla grande fotografa e rivoluzionaria di origini friulane. Duecentocinquanta immagini, gigantografie e disegni sono visibili lungo le pareti e negli appositi box espositivi; il tutto ritmato da pannelli esplicativi, con poesie, testi critici, testimonianze, lettere...
A corredo della manifestazione viene proiettato il film The Tiger’s Coat, interpretato a Hollywood nel 1920 da Tina Modotti, mentre un apposito video racconta la sua avventura di donna, artista e militante per le libertà politiche e della Persona. La mostra resterà aperta fino al 24 giugno 2007 con il seguente orario di visita: da martedì a venerdì 10-13 e 15-18 / sabato e domenica dalle 10 alle 18.

 
 
 
 

 

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